Traduttrice editoriale SV>IT, DA>IT, EN>IT specializzata in letteratura infantile, young adult e fumetti

Mese: Aprile 2021

“Misery” di Stephen King

E ora da dove comincio per parlarvi di “Misery” di Stephen King?

Potrei cominciare dicendo che è stato pubblicato nel 1987, in Italia è edito da Sperling&Kupfer nella traduzione di Tullio Dobner e che ne è stato tratto un film che mi dicono essere bellissimo. Ma questo non vi direbbe assolutamente nulla su cos’è “Misery”.

Allora potrei dire parole come incidente, sedia a rotelle, coltelli, scure, piede, pollice, falciatrice, Novril, infermiera, macchina da scrivere, neve, polizia, maiale, topo. Ma nessuna di queste parole vi direbbe qualcosa, senza una spiegazione. E se ve le spiegassi, finirei per raccontarvi troppo della trama. E non si può. Proprio no.

Quindi vi dovete fidare. Un salto nel buio, ecco cos’è “Misery”. Però vi avverto, bisogna essere prontə a tuffarsi nelle pozze più oscure della follia umana, nelle correnti più cruente dell’immaginazione, nei vortici dell’ansia, nelle fosse piene di sangue della mente. Insomma, bisogna aver voglia di provare più angoscia di quanta un essere umano medio possa vivere nel corso di una vita intera. Bisogna essere dispostə a sacrificare le unghie di entrambe le mani, svariate ore di sonno, forse barattare qualche docile sogno di zucchero filato con un terribile incubo, ma se si accettano le condizioni, “Misery” non delude. Vi ritroverete senza fiato e le immagini che King riesce a dipingere rimarranno impresse sulla tela del vostro subconscio molto a lungo.

Siete prontə a tuffarvi? Prontə a pensare più volte “Ma chi diavolo me l’ha fatto fare?” seguito a ruota da “Non posso smettere di leggere, è il viaggio più assurdo e bello che abbia mai fatto in vita mia!”?

Se la risposta è sì, allora “Misery” è il libro giusto per voi. Ma dimenticate unicorni e storie d’amore, quel che vi rimarrà in bocca sa di marcio.

Ah, ricordatevi i nomi Paul Sheldon e Annie Wilkes. Non li dimenticherete più.

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La Natura

La Natura di Emma AdBåge, Camelozampa, 2021, ISBN 9791280014177.

Questo è un paesino in cui vivono persone di tutti i tipi. Ci siamo noi bambini, e adulti di età diverse. Poi abbiamo anche degli animali domestici. Cani e roba del genere.  Fuori dal nostro paesino ci sono altre cose, chiamate la Natura.

Ancora una volta l’umorismo di Emma AdBåge, Premio Andersen 2020 per La Buca, non risparmia nessuno. Un albo che fa ridere ma anche riflettere sulla nostra relazione con la Natura: tutti la amiamo a parole, ma quanto spesso la sacrifichiamo per la nostra comodità?

Età di lettura: dai 4 anni

Di Emma AdBåge ho anche tradotto La Buca e La ferita per Camelozampa e Il regaloFacciamo che io ero un supereroe! per Beisler. Ho inoltre tradotto per Beisler l’albo illustrato Stupido disegno! scritto da Johanna Thydell e i libri per ragazzi La Ester più Ester del mondo e Per davvero, Ester? scritti da Anton Bergman.

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Per sentire Susi Danesin leggere l’inizio de La Natura:

E per sentire una recensione parlata:

Scrive Marina Petruzio:

“La Natura è, per un periodo di tempo, una parola sola che descrive qualcosa di estremamente particolare e per i grandi difficile da gestire. È quel qualcosa, un’entità con la quale si vede crescendo, l’adulto lottare, non essere mai contento, gettare la spugna e optare, infine vincitore ma vinto, per una spianata di cemento.”

Per leggere la recensione intera clicca qui

Ulf, il bambino grintoso

Ulf, il bambino grintoso di Ulf Stark, ill. Markus Majaluoma, Iperborea Casa Editrice, 2021, ISBN 9788870919806.

La necessità di diventare grandi a piccoli passi e il rapporto tra nonni e nipotini al centro di una nuova avventura firmata da un indiscusso e premiato gigante della letteratura per l’infanzia: Ulf Stark

Nonno Gottfrid è sempre arrabbiato, lavora troppo e impreca in continuazione. E detesta gli insetti: ecco perché il piccolo Ulf crede di fargli un favore catturando un bombo. Invece il nonno, tanto per cambiare, si arrabbia, visto che i bombi gli tornano utili trasportando il polline. E quando chiede a Ulf di aiutarlo e lui si dichiara troppo piccolo per spaccare legna, arriva la punizione: l’indomani il nipotino sarà suo «schiavo». È il momento di tirare fuori la grinta, gli dice, perché non vorrà mica diventare un pelandrone come suo padre? Tirare fuori la grinta significa accatastare legna, correre a prendere il latte dai Samuelson, verniciare panche… finché per fortuna arriva in visita nonno Gustav, che schiavista non è, e che per cinque corone riscatta il nipote. Allora sì che Ulf può tornare a fare le sue cose da bambino, come andare a caccia di lombrichi e pescare persici con il nonno simpatico e tirare uno scherzetto istruttivo all’altro nonno. Con il sorriso divertito di sempre, Ulf Stark trasforma anche questa piccola avventura in temi grandi: il rapporto tra le generazioni e il diritto dei bambini di andare verso l’età adulta al loro passo di bambini.

Età di lettura: dai 5 anni

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Di Ulf Stark ho tradotto anche Una stella di nome Ajax, sempre per Iperborea.

Scrive Marina Petruzio:

Ulf, bambino grintoso è il quarto scorcio di un’infanzia vissuta da fratello più piccolo di uno più grande che nulla ti risparmia che Ulf Stark Markus Majaluoma propongono ai lettori di ogni età dopo gli indimenticabili Il bambino dei baci, Il bambino detective e Il bambino Mannaro. Meno alle prese con il fratello e i suoi amici questa volta Ulf  indossa i panni di un bambino grintoso.”

Per leggere la recensione intera clicca qui

Ulf Stark – © Johanna Hanno

Jessica Schiefauer

Jessica Schiefauer – © Ola Kjelbye

Jessica Schiefauer è nata nel 1978 e cresciuta a Kungälv, poco lontano da Göteborg. Ha frequentato corsi di scrittura alle università popolari Fridhem, Bona e Nordiska. Ha anche studiato svedese, inglese e scienze letterarie presso l’Università di Göteborg e ha una laurea pedagogica in lingue e scrittura creativa. Oltre a scrivere, Jessica tiene corsi di lingua e di scrittura creativa.

Il romanzo debutto Om du var jag (2009, Se tu fossi me, non edito in Italia) ha ricevuto una calorosa accoglienza.

Con il romanzo Pojkarna (2011, pubblicato in Italia nel 2016 da Feltrinelli con il titolo Girls, trad. Samanta K. Milton Knowles), vincitore del premio Augustpriset 2011, Jessica Schiefauer si è affermata come una delle scrittrici svedesi più interessanti in assoluto. Il romanzo è stato anche nominato al premio Nordiska Rådets Pris nel 2013, ha vinto il Grande Premio per gli Audiolibri Stora Ljudbokspriset e nel 2015 ne è stata fatta una trasposizione cinematografica con la regia di Alexandra-Therese Keining. Ne sono stati tratti anche numerosi spettacoli teatrali.

Anche il romanzo När hundarna kommer (2015, pubblicato in Italia nel 2022 da Camelozampa con il titolo Quando arrivano i cani, trad. Samanta K. Milton Knowles) ha vinto il premio Augustpriset nel 2015, il Grande Premio per gli Audiolibri Stora Ljudbokspriset e il premio Spårhunden come miglior thriller per bambini e ragazzi.

Il suo primo romanzo per adulti, Bärarna (2020, pubblicato in Italia nel 2022 da Fandango con il titolo Le portatrici, trad. Samanta K. Milton Knowles), è stato accolto molto bene dalla critica svedese.

Ho conosciuto Jessica Schiefauer telematicamente mentre stavo lavorando alla traduzione del suo romanzo YA “Pojkarna”, uscito in Italia per Feltrinelli con il titolo “Girls”. A luglio 2016, in vacanza a Göteborg con la mia famiglia ci siamo incontrate e abbiamo parlato per tre ore filate (se non di più). Lì, nel parco di Trädgårdsföreningen, è nata la nostra amicizia, che trascende la collaborazione professionale.

Göteborg 2016

Jessica Schiefauer è, senza dubbio, la mia scrittrice vivente preferita in assoluto. La sua capacità di descrivere l’animo umano e il suo modo di utilizzare la parola scritta per me non hanno eguali. Dire che mi sento onorata a tradurla è riduttivo.

Bellinzona 2019

E quest’anno ho avuto la fortuna di lavorare a ben due sue opere, entrambe in uscita nel 2022. Il cuore mi scoppia di gioia al solo pensiero.

Storie Controvento, Bellinzona 2019 – © Storie Controvento
Tempo di libri, Milano 2017 – © Chiara Pasqualini
Writing the pandemic – interview in English