La Buca di Emma AdBåge, Camelozampa, 2020.

Nel cortile della nostra scuola c’è una buca.
Noi la chiamiamo la Buca.
Nella Buca si può giocare a qualsiasi cosa: a mamma orsa, a capanna, a nascondersi, al negozio… a tutto!
Tutti amano la Buca, tranne i grandi.
I grandi odiano la Buca.

“Un vitale inno al gioco libero, che trascende le preoccupazioni sulla sicurezza e le sabbiere omologate. Con umorismo comico e un incredibile uso delle immagini, la AdBåge dimostra che la fantasia germoglia nel non sorvegliato, nel selvaggio. Nessun libro sulla grigia vita scolastica è mai stato così colorato!”
(Giuria del Premio August)

Vincitore del Premio August “Miglior libro per bambini e ragazzi” 2018

Vincitore del Premio dell’Associazione svedese dei commessi librai “Il tuo libro – La nostra scelta” 2018

Vincitore del Premio culturale “Piuma D’oro” – Barometern Oskarshamns-Tidningen 2019

Premio Andersen 2020 come Miglior libro 6/9 anni

Secondo posto al Super Premio Andersen 2020

Booktrailer della BUCA!

Età di lettura: dai 3 anni.

Di Emma AdBåge ho anche tradotto La Natura e La ferita per Camelozampa e Il regalo e Facciamo che io ero un supereroe! per Beisler Editore. Ho inoltre tradotto per Beisler l’albo illustrato Stupido disegno! scritto da Johanna Thydell e i libri per ragazzi La Ester più Ester del mondo e Per davvero, Ester? scritti da Anton Bergman.

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Emma AdBåge – © John Sandlund

La Buca Premio Andersen 2020

La buca (Camelozampa) di Emma Adbåge – trad. di Samanta K. Milton Knowles

Per una rappresentazione vivacissima e vera dell’infanzia, dei suoi bisogni e dei suoi desideri. Per raccontarci in modo piano e garbato come spesso gli adulti siano incapaci di comprendere il mondo dei bambini. Per la bellezza di illustrazioni di grande efficacia e freschezza narrativa.

Emma AdBåge racconta La Buca, Premio Andersen 2020 come miglior libro 6/9 anni

Mara Pace mi ha intervistato sulla Buca, su Radio Onda d’Urto, trovate le info QUI

Scrive Marina Petruzio:

“È l’infanzia inarrestabile, pulsante, la puoi chiudere – metaforicamente – fuori dalla porta e lei entra dalla finestra, salta giù e risale su, è dappertutto, riempie spazi in un continuo lavorio di mani, gambe, braccia, bocca e suoni. E questo è La Buca, movimento. Ci sono bambini dappertutto. Si dondolano, si arrampicano, corrono a perdifiato giù per le discese, cappucci e braccia slanciate indietro o scivolano sulle ginocchia. Aggiustano, raccolgono, spezzano, strappano, scavano, adattano, scivolano, scavalcano, trasportano, si rotolano, spenzolano ma non possono stare lì a cigolare. E poi guardano.”

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