Presentazione di Katitzi di Katarina Taikon nell’ambito di “Libri infiniti” di Fondazione Aida.

Tornata da due giorni di incontri con i ragazzi della primaria su Katitzi di Katarina Taikon nell’ambito della rassegna “Libri infiniti”, mi ritrovo a ripensare con emozione alle loro domande e alle loro reazioni. Ma partiamo dal principio.

Katarina Taikon (1932-1995), scrittrice e attivista politica svedese, di madre svedese e padre rom, dedicò tutta la sua vita adulta a lottare per i diritti dei rom e delle minoranze etniche e linguistiche, alla stregua di una Martin Luther King svedese. Nel 1963 Katarina pubblicò il suo primo libro e nel 1969 pubblicò il primo libro di Katitzi. Katarina Taikon continuò la sua vita da attivista politica e scrisse altri 12 libri su Katitzi, fino a che, nel 1982, andò in coma in seguito a un infarto e ci rimase fino alla morte, nel 1995.

Katitzi, autobiografia romanzata dell’autrice, parla di una bambina svedese di origine rom. Il libro si apre con la piccola Katitzi, di sette anni, in un istituto. La vita nell’istituto ha i suoi lati positivi e negativi: c’è da mangiare, si gioca, ci sono gli amici Gullan e Pelle, c’è la gentile signorina Kvist, ma ci sono anche le prese in giro da parte di altre bambine e la severa signorina Larsson. Un giorno, però, il papà della bambina si presenta per riportarla a casa. La piccola si nasconde e non si fa trovare, ma poi la signorina Kvist la convince ad andare con il padre. Al campo tutti i membri della famiglia danno una mano: c’è da andare a prendere l’acqua e la legna e quando il luna park è aperto ognuno ha il suo ruolo. Filo conduttore della vita itinerante dei rom sono i continui spostamenti, non proprio volontari: spesso la famiglia viene mandata via dal luogo in cui si è accampata per i più disparati motivi. In quegli anni i rom non vengono visti di buon occhio in Svezia: le persone, non conoscendone la cultura, ne hanno paura. Seguiamo così, tramite gli occhi e le emozioni di Katitzi, le partenze notturne, i rapidi e repentini montaggi e smontaggi delle tende del campo, i lunghi e ripetuti viaggi alla ricerca di un nuovo posto dove stare. Con le sue domande Katitzi ci porta a scoprire le mille sfaccettature della cultura nomade. Un libro importante, soprattutto in questo momento storico, ma anche un libro che parla ai bambini con semplicità e schiettezza. Di questo ho avuto riscontro diretto durante i miei incontri con i ragazzi, che hanno partecipato molto attivamente con domande argute e curiosità legittime, oltre a riflessioni per niente scontate.

Per chi volesse saperne di più, consiglio senz’altro la lettura di Katitzi di Katarina Taikon, trad. Laura Cangemi e Samanta K. Milton Knowles, Iperborea, 2018. Il libro è stato insignito del premio Orbil 2019 di Alir, l’Associazione delle Librerie Indipendenti per Ragazzi e del premio Scelte di classe 2019. Successivamente sono stati pubblicati altri due volumi della serie: Katitzi e il piccolo Swing e Katitzi nella buca dei serpenti, trad. Samanta K. Milton Knowles, Iperborea.

Inoltre mi sento di consigliare di leggere La bambina selvaggia di Rumer Godden, trad. Marta Barone, Bompiani, 2017 (letteratura per ragazzi) e I rom d’Europa di Leonardo Piasere, Laterza, 2009 (saggistica divulgativa).

Per Katarina Taikon, invece, consiglio la visione di uno dei cortometraggi in cui ha recitato, “Uppbrott” (Partenza improvvisa), del 1948, interamente in romanés.

E ovviamente “Taikon”, il film a lei dedicato…

Buona lettura e buona visione!

L’articolo sulla pagina Facebook di Fondazione Aida lo trovate qui

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Di Katitzi ho anche parlato nell’ambito del Festival delle Letterature Migranti a Palermo nell’ottobre 2022.

Ho incontrato in tutto 10 classi di scuola primaria (4 quinte e 6 terze) in due scuole diverse, facendo 5 presentazioni di Katitzi. Una presentazione ormai abbastanza rodata e molto interattiva che mescola il libro (romanzo autobiografico) con la vita dell’autrice. I ragazzi sono stati fantastici: hanno mostrato grande interesse e fatto milioni di domande. Gli incontri erano organizzati dal festival in collaborazione con la libreria per bambini e ragazzi Dudi di Palermo e Iperborea.

La presentazione a scuola – © Maria Romana Tetamo

Di pomeriggio al Cre.zi plus, invece, abbiamo fatto un meraviglioso, intensissimo incontro su Katitzi con Alli Traina e un pubblico stupendo fatto di ragazzə del Centro TAU e del Laboratorio Zen Insieme. Da un’ora prevista sono diventate quasi due, né io né loro volevamo più smettere…

Con Alli Traina e le ragazze e i ragazzi del Centro Tau e del Laboratorio Zen Insieme al Cre.zi plus