Parola d’ordine Geiger di Gustaf Skördeman, trad. Alessandro Borini e Samanta K. Milton Knowles, Rizzoli 2022, ISBN 9788817149051.

Una telefonata attesa per quarant’anni. Un intrigo internazionale. La prima indagine di Sara Nowak.

In piedi sui gradini dell’ingresso di casa, Agneta saluta le figlie e i nipoti che salgono in macchina per tornare a Stoccolma. È stata una bella giornata in famiglia, una delle tante. Lo squillo del telefono interrompe la scena. Agneta solleva il ricevitore del vecchio apparecchio fisso nello studio, e all’altro capo una voce maschile dice una sola parola: Geiger. Dopo un attimo di esitazione, Agneta sale in camera da letto per riscendere in salotto con una pistola in mano. Stellan, l’uomo con cui è sposata da una vita, sta leggendo un libro sulla sua poltrona. Gli si avvicina lentamente, senza far rumore. Punta la pistola all’altezza della testa. Spara. Per la polizia l’omicidio di Stellan Broman, popolarissimo anchorman della tv svedese negli anni Settanta e Ottanta, ha tutta l’aria di una rapina finita male. Intanto, di Agneta Broman si sono perse le tracce. Il caso non sarebbe di competenza dell’agente Sara Nowak, che però è cresciuta a stretto contatto con la famiglia della vittima ed è pronta a sfidare il regolamento pur di fare luce sulla tragedia. Scoprirà a sue spese di essersi infilata in un labirintico gioco di spie che attende da quarant’anni un vincitore. Un intreccio di avvenimenti nel fitto del quale si nascondono misteri irrisolti fin dai tempi della Guerra fredda, ma anche verità sconcertanti sulla sua stessa infanzia.

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Gustaf Skördeman – © Benjamin Thuresson